ORDINANZA DI CONVALIDA DELLO SFRATTO

Un’anima persa si aggira per la casa che una volta era sua. Sì, una volta, perché ormai non gli appartiene più. È stato sfrattato e l’ordinanza di convalida dello sfratto è divenuta esecutiva.

Eppure, quest’anima in pena tenta con le ultime forze che gli sono rimaste in corpo e con un ultimo sussulto di speranza di occupare abusivamente ciò che non è più suo. Egli si è incatenato dentro la casa in segno di protesta, non mangia e non beve più nella speranza che lo sfratto gli venga stralciato per pietà e pena.

Ma non vi è neppure la minima traccia di un ripensamento e tantomeno pentimento nella sua anima più profonda. No, solo paura… anzi, terrore di perdere il suo status privilegiato, la sua regalità e il suo soffio vitale sino a quel momento di natura eterna.

E non solo il terrore più cupo lo sta inghiottendo, ma anche una rabbia sfrenata lo sta corrodendo dall’interno. Ormai il suo stomaco è in fiamme e tutto il suo corpo inizia ad appassire. I suoi nervi sono tesi e pronti all’assalto finale ed il suo spirito è ancora combattivo, ma il suo corpo non risponde più ai suoi comandi… si piega in segno di arresa.

Lo sconforto più totale è dipinto sul suo volto. Ma no, lui da lì non si vuole muovere. La casa è stata sua e lo deve rimanere in eterno. E continua così la sua occupazione abusiva.

Tale dimora che una volta ospitava la luce più pura è stata abusivamente occupata diventando così un ricettacolo di demoni, il covo di ogni spirito immondo ed il rifugio di ogni uccello impuro ed abominevole.

Ma il nuovo proprietario è giunto alla porta. Si sente la chiave che penetra nella serratura senza alcuno sforzo, scorre liscia nel cilindro. Eh già, la chiave è giusta… il proprietario sì è proprio lui. Non vi sono ormai più dubbi.

Il tempo si è esaurito e l’occupante abusivo viene trascinato fuori con la forza. Egli prova ancora a contorcersi ed a scalciare, ma si tratta oramai di tentativi flebili e fiacchi perché fatti di movimenti millimetrici, quasi impercettibili.

Lo sfratto è avvenuto e l’occupazione abusiva è terminata. La casa riprende vita ritrovando (e superando!) il suo antico splendore e “l’ombra della morte” si tramuta in luce pura. E finalmente il suo nuovo proprietario ne occupa legittimamente e degnamente tutte le stanze, offrendo alloggio ai poveri in spirito, agli afflitti, ai mansueti, ai puri di cuore, agli affamati ed assetati di giustizia, ai misericordiosi e puri di cuore ed anche a quelli che si adoperano per la pace, agli insultati e perseguitati per motivo di giustizia. (vedi Matteo 5:1-11)

Ogni cosa è stata finalmente ristabilita! (vedi Matteo 17:11)