Lo vedo aggirarsi scuro in volto per le vie di Matrix alla ricerca della sua prossima preda. Lo sento condannare, maledire, proferire menzogne su menzogne, bestemmiando il nome di suo padre celeste che lo aveva creato in maniera perfetta. Lo posso quasi toccare, talmente è vicino alla sua preda preferita: io in quanto fan di Gesù e figlio innamorato del proprio papà che nei cieli sta preparando una casa meravigliosa per me.

La sua espressione facciale rivela tutta la sua rabbia. Ha il sangue negli occhi, infatti i capillari dei suoi occhi stanno scoppiando per il forte aumento della pressione sanguigna. L’ipertensione lo sta consumando psicologicamente ed emotivamente. Il suo fiato diventa sempre più corto e la sua vista si sta sempre più appannando. Ormai gli attacchi di panico non sono più momentanei, bensì continuativi e permanenti.

Il suo sguardo è quello di un pazzo che ha perso la ragione, ormai totalmente in preda al panico per via della condanna a morte che pende sulla sua testa per sua stessa scelta. Che miseria… un essere una volta semplicemente perfetto e destinato ad una gloriosa immortalità che ormai sente la vitalità venire meno. Deve essere una sensazione di terrore davvero totalizzante.

Ma nessuno è più pericoloso di un essere profondamente cattivo che ormai non ha più nulla da perdere: infatti è affamato di carne… è assetato di sangue… è accecato dall’odio per il suo Creatore e per tutto il creato.

Il mio avversario va attorno come un leone ruggente che cerca di trascinare con sé nel suo triste epilogo ogni forma di vita che gli si presenta davanti. Voglio essere sobrio e vegliare! (vedi 1Pietro 5:8)