Il Ritorno del Figlio Perduto

Nelle profondità di un’era implacabile, il figlio vagabondo confidò al genitore: “Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Tale è l’essenza dell’antico libro Sacro, la mia infallibile stella polare, un grido di redenzione che sfida l’infinito. (rif. Luca 15:21)

Voi, esseri delle alte sfere celesti, avete avuto l’ardire di contrapporvi all’Immensità!

Con audacia, avete violato il Sacro, assassinando il Figlio, l’essenza divina di Dio, scatenando così una tempesta, un flagello che macchia d’infamia la vostra sublime natura angelica!

Avete portato devastazione tra gli uomini, perpetrando un eccidio che si estende attraverso i millenni senza sosta!

Ma la ferita più atroce, quella mortale, l’avete inflitta alla vostra stessa essenza, un misfatto di magnitudo incalcolabile!

Eppure, nell’oscurità di tali falli, il nostro Padre, simbolo di misericordia infinita, decreta un’accoglienza gloriosa per il figlio ritrovato. “Affrettatevi, portategli la veste più nobile, rivestitelo, sigillate il suo ritorno con un anello, calzategli scarpe regali; è tempo di celebrazione, l’agnello più grasso sarà offerto, giacché dobbiamo rallegrarci. Questo figlio, mio diretto discendente, segnato dalla morte, ora si eleva nella vita; perduto nel mondo, ora è ritrovato nel calore del nostro focolare”. (rif. Luca 15:22- 24)

Con queste parole, nostro Padre muta il dolore in esultanza, la perdita in ritrovamento. Sta scritto! Sì, chiaramente proclamato e non mente!

Ascolta ora, mio fratello. Questa parabola eleva le parole a un canto divino di potenza, che risuona nelle cavità del tuo spirito, un monito a non desistere mai, a credere nella potenza della redenzione celeste e nell’ineffabile amore paterno. Dimostra che, a prescindere da quanto lontano tu possa aver vagato, vi è sempre un cammino di ritorno.

Mi è stato conferito il privilegio supremo di estenderti, per volere del Creatore Dio, l’invito a un viaggio trasformativo verso il nucleo vibrante dell’esistenza, ove ogni termine prelude a un nuovo inizio. Immergiti ora in questo momento, ama con tutto il cuore tuo Padre, il prossimo, e te stesso, lasciando che la forza straordinaria dell’amore ti trasfiguri. È l’ora di risvegliare la tua anima alla sua originaria grandezza. Che questo umile messaggio, affidatomi come il meno fra i tuoi fratelli terreni, ti ispiri a liberarti dalle catene, a perdonare e ottenere perdono, e a perseguire con fervore questo spiraglio di luce.

Insieme, figli dell’Altissimo, avanziamo uniti: è giunto il momento di brillare con splendore!